domenica 18 settembre 2016

18) Non Me Lo So Spiegare - Tiziano Ferro

l'idea di questo blog mi è venuta leggendo il libro LOVE BUZZ (DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI CANZONI D'AMORE) di Letizia Bognanni (Lit Edizioni, 2016). Anche quello è un elenco di 100 canzoni d'amore ma, come tutti gli elenchi (anche il mio), è troppo legato al vissuto e ai gusti del proprio autore/rice: bello, interessante e tutto quello che volete... ma ognuno di noi l'avrebbe fatto diverso.
La mia idea non era, quindi, quella di "migliorare" quella selezione, ma semplicemente di farne una più "mia" (con tutti i pregi e i difetti del caso).

Perché questa introduzione? Perché la canzone "protagonista" di questo post è, per la prima (ma non unica) volta, presente anche nel libro. La Bognanni inizia scrivendo:
<C'è stato un giorno in cui abbiamo iniziato a dire a testa alta, anche a noi stessi: "Mi piace Tiziano Ferro" (...). E' stato il giorno in cui abbiamo realizzato senza possibilità di equivoci che Tiziano Ferro non era un bamboccetto caruccio tirato fuori da chissà dove per far credere alle ragazzine italiane che anche da queste parti potesse nascere un divo danzerino pop-R'n'B fabbricato a uso e consumo delle classifiche della fu Mtv. E' stato il giorno in cui abbiamo iniziato ad ammettere che Tiziano Ferro è un autore di pop di qualità come ce ne sono pochi, dotato della rara capacità di usare i luoghi comuni del pop e della canzone d'amore in maniera personale.>
Ecco: ho spesso peccato di snobismo, ma non in questo caso. A me Ferro è sempre piaciuto... il momento in cui però l'ho scoperto davvero sdoganato (una roba da: "hey! allora posso dirlo anch'io, che mi piace!!!")  è stato all'Alcatraz di Milano, una decina di anni fa: c'erano le riprese di una trasmissione televisiva con protagonista Ivano Fossati, che veniva intervistato prima e durante un mini concerto. Gli domandarono quali cantanti italiani apprezzasse e lui, serafico pur sapendo di andare contro i gusti del proprio pubblico (che, infatti, in parte fischiò), citò proprio Tiziano Ferro.

Ma passiamo alla canzone ("sarebbe anche ora!" diranno subito i miei piccoli lettori), che inizia con una piccola/grande bugia: "Un po' (un po'?!?) mi manca...".
Ci siamo passati tutti: si finge indifferenza non per orgoglio di fronte agli altri, ma soprattutto per farsi forza e cercare di sopravvivere all'ennesima delusione. "Io non piango mai per te/ non farò niente di simile, no mai": già... ci crediamo tutti, vero?
"Sì, lo ammetto: un po' ti penso": mi sa che ci stiamo avvicinando alla verità...

"Solo che pensavo a quanto è inutile farneticare e credere di stare bene quando è inverno e te/ 
togli le tue mani calde/ non mi abbracci e mi ripeti che son grande"
Si fa finta di stare bene quando fa freddo (e quella dell'inverno è la solita -banale ma sempre efficace- metafora del dolore del cuore) e la persona amata ci offre le sue mani calde solo per toglierle dopo un attimo, non ci abbraccia più come avrebbe fatto prima e cerca di farci forza dicendoci che valiamo tantissimo anche senza di lei anzi: perlomeno a lei abbiamo permesso di sognare e, ora che è finita, se abbiamo voglia, di lasciarla andare: "mi ricordi che rivivo in tante cose/ case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale/ che anche se non valgo niente perlomeno a te/ ti permetto di sognare/ e se hai voglia, di lasciarti camminare".
Non ci potrà dimenticare perché ci legano moltissimi ricordi (per esempio: "case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale")... com'è possibile che Lei abbia ancora una così alta opinione di noi (che le abbiamo permesso, e continuiamo a permetterle, di sognare), ma non ci ami più?: "scusa sai non ti vorrei mai disturbare/ ma vuoi dirmi come questo può finire? Non me lo so spiegare" (vabbé: c'è sempre l'ipotesi "bugia per pietà", ma siamo troppo orgogliosi per prenderla seriamente in considerazione).
Perché, ammettiamolo... per quanto ci si ritenga persone forti, non c'è difesa contro l'amore, men che meno contro l'amore che se ne va: "ogni dettaglio è aria che mi manca". Si soffre, si soffre dannatamente e, ripensando a quello che è stato, non ce lo sappiamo spiegare...


Un po' mi manca l'aria che tirava
o semplicemente la tua bianca schiena
e quell'orologio non girava
stava fermo sempre da mattina a sera
come me lui ti fissava.
Io non piango mai per te
non farò niente di simile, no mai
no, no, no, no, no, no, no, no.
Sì, lo ammetto, un po' ti penso
ma mi scanso, non mi tocchi più
solo che pensavo a quanto è inutile farneticare
e credere di stare bene quando è inverno e te
togli le tue mani calde
non mi abbracci e mi ripeti che son grande
mi ricordi che rivivo in tante cose
case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale
che anche se non valgo niente perlomeno a te
ti permetto di sognare
e se hai voglia, di lasciarti camminare
scusa sai non ti vorrei mai disturbare
ma vuoi dirmi come questo può finire?
non me lo so spiegare
io non me lo so spiegare
la notte è fonda e la luna è piena
ci offrivano da dono solo l'atmosfera
ma l'amavo e l'amo ancora
ogni dettaglio è aria che mi manca
e se sto così sarà la primavera
ma non regge più la scusa no, no
solo che pensavo a quanto è inutile farneticare
e credere di stare bene quando è inverno e te
togli le tue mani calde
non mi abbracci e mi ripeti che son grande
mi ricordi che rivivo in tante cose
case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale
che anche se non valgo niente perlomeno a te
ti permetto di sognare
solo che pensavo a quanto è inutile farneticare
e credere di stare bene quando è inverno e te
togli le tue mani calde
non mi abbracci e mi ripeti che son grande
mi ricordi che rivivo in tante cose
case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale
che anche se non valgo niente perlomeno a te
ti permetto di sognare
e se hai voglia, di lasciarti camminare
scusa sai non ti vorrei mai disturbare
ma vuoi dirmi come questo può finire?
ma vuoi dirmi come questo può finire?
sì, ma vuoi dirmi come questo può finire?

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