mercoledì 14 settembre 2016

17) Come Mai - 883

... ma torniamo un po' alla musica "popolare" (che è vero: potrei sembrare uno con gusti snob da intellettualoide però, ecco... a me piace un sacco anche la cosiddetta musica commerciale perché, in fondo in fondo, "sono solo canzonette").
Gli 883 prima, e Max Pezzali poi, sono stati i migliori a raccontare una generazione (quella degli adolescenti all'inizio degli anni '90), riuscendo a far identificare nelle loro canzoni anche tutte quelle successive.
Claudio Cecchetto -il loro scopritore, che inizialmente aveva chiamato il gruppo "I Pop" nella sua (interessante, anche se ovviamente autocelebrativa) biografia "Il talento è un dono, il successo un mestiere" li racconta così: "la loro normalità mi piaceva molto e amavo le storie di provincia che raccontavano nello spazio di una canzone. Quei brani sono piccoli film sull'amicizia. Descrivono i ragazzi nella loro vita vera, complicità, divertimento, delusioni e grandi gioie, episodi e situazioni in cui tutti ci siamo trovati, pensieri ed emozioni che tutti abbiamo provato. Canzoni lontane dalla descrizione di amori epici, assoluti".
Quasi tutte, perché Come Mai è l'eccezione che conferma la regola: è la migliore ballata dell'album "Nord Sud Ovest Est" e, a mio giudizio, anche di tutta la discografia degli 883: c'è l'uomo di successo (anche solo all'interno della sua compagnia, anche se è difficile non pensare a un brano almeno parzialmente autobiografico) che gli altri credono "quasi un Dio" perché, fino a quel momento, non si era mai fatto "fregare" dall'amore. Ma sta tutto nell'incontrare la persona giusta, perché poi "mi trovo a scrivere/ chilometri di lettere/ sperando di vederti ancora qui (...) Come mai, ma chi sarai/ per fare questo a me/ notti intere ad aspettarti/ ad aspettare te/ dimmi come mai, ma chi sarai/ per farmi stare qui/ qui seduto in una stanza/ pregando per un sì".

Le notti non finiscono/ all'alba nella via
le porto a casa insieme a me/ ne faccio melodia
e poi mi trovo a scrivere/ chilometri di lettere
sperando di vederti ancora qui.
Inutile parlarne sai/ non capiresti mai
seguirti fino all'alba e poi/ vedere dove vai
mi sento un po' bambino ma/ lo so con te non finirà
il sogno di sentirsi dentro un film.
E poi all'improvviso/ sei arrivata tu
non so chi l'ha deciso/ m'hai preso sempre più
una quotidiana guerra/ con la razionalità
ma va bene purché serva/ per farmi uscire...
Come mai, ma chi sarai/ per fare questo a me
notti intere ad aspettarti/ ad aspettare te
dimmi come mai, ma chi sarai/ per farmi stare qui
qui seduto in una stanza/ pregando per un sì.
Gli amici se sapessero/ che sono proprio io
pensare che credevano/ che fossi quasi un dio
perché non mi fermavo mai/ nessuna storia inutile
uccidersi d'amore/ ma per chi?
Lo sai all'improvviso/ sei arrivata tu
non so chi l'ha deciso/ m'hai preso sempre più
una quotidiana guerra/ con la razionalità
ma va bene purché serva/ per farmi uscire...
Come mai, ma chi sarai/ per fare questo a me
notti intere ad aspettarti/ ad aspettare te
dimmi come mai, ma chi sarai/ per farmi stare qui
qui seduto in una stanza/ pregando per un sì.

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