lunedì 3 ottobre 2016

22) Ti Amo - Umberto Tozzi

Okkey: questa me la gioco sporca... nel senso che la canzone mi piace ma, diciamocelo: il testo non è esattamente il più profondo che mi sia mai capitato di sentire. Tanto che lascio la parola a Lella Costa che, nel suo libro "Che Bello Essere Noi" (Piemme Edizioni, 2014) prende -benevolmente ma parecchio- in giro la canzone rispondendo, con il suo personalissimo sarcasmo femminile, a ogni strofa. Così:

Ti amo (bene, mi fa piacere, spero tu ti renda conto di quello che stai dicendo)
Un soldo e ti amo (già siamo fuori tema, cosa c'entra il soldo)
In aria ti amo (suppongo sia l'inevitabile seguito all'incomprensibile entrata in scena della moneta)
Se viene testa vuol dire che basta lasciamoci (quando si dice delle motivazioni serie, delle scelte ponderate, bravo)
Ti amo (sì, il concetto inizia a essermi chiaro, anche perché trattasi di verbo più pronome, roba basica)
Io sono ti amo (deve essere la sindrome di Alberto Lupo)
In fondo un uomo (dici bene: in fondo)
Che non ha freddo nel cuore del letto comando io (ossignore benedetto e adesso come faccio a non ridere)
Ma tremo davanti al tuo seno (va bene, l'importante è che non succeda il contrario)
Ti odio e ti amo (concetto nuovissimo, direi inedito, complimenti)
E' una farfalla che muore sbattendo le ali l'amore che a letto si fa (abbi pazienza, faccio fatica a seguirti, vuoi farmi capire che possiedi alcune nozioni basiche di entomologia oltre a un'infarinatura di educazione sessuale)
Prendimi l'altra metà (cioè? cos'è, una metafora, metà di cosa, vuoi finire il salame, sei un potenziale donatore di organi, aiutami a capire, dillo con parole tue)
Oggi ritorno da lei (e chi sarebbe questa new entry? la tua mamma, amante, maggiore azionista, psicoterapeuta?)
Primo maggio su coraggio (mi sa che lo stiamo proprio perdendo, proverei con 500 cc di soluzione salina, al mio tre lo intubiamo)
Io ti amo (come dirti in modo garbato che non c'è alcuna reciprocità?)
E chiedo perdono (e fai bene, non so perché ma fai bene)
Ricordi chi sono (molto vagamente)
Apri la porta a un guerriero di carta igienica (noooo! e questa cosa vorrebbe essere, un'aggraziata metafora della fragilità maschile?)
E dammi il tuo vino leggero che hai fatto quando non c'ero (a parte che io sotto i 14 gradi non mi ci metto nemmeno, non è che mi confondi con una che girava per colline insieme a Lucio Battisti tanti anni fa?)
E le lenzuola di lino (inteso come tessuto o come nome proprio? e comunque non avertene a male ma io il mo corredo non lo cedo facilmente, a uno psicopatico, poi)
Dammi il sonno di un bambino che ta (ta? come sarebbe ta, cos'è, un'omatopea, un attacco di balbuzie, cosa diavolo vuol dire ta?)
Sogna (ah, be', certo, se sogna si spiega tutto, sarà in piena fase rem)
Cavalli e si gira (quindi la creatura sogna Roberto Cavalli, e lo credo che si giri, si rivolterà proprio, manca solo Briatore ed è l'incubo perfetto)
E un po' di lavoro (no, scusa, è un altro complemento oggetto retto da quel "dammi"? e per quale curiosa svolta degli eventi adesso mi sarei trasformata in un'agenzia interinale? o c'entra ancora quel vecchio trauma di Gloria che si è data e della mano che lavora piana?)
Fammi abbracciare una donna che stira cantando (va bene, ho capito, tu sei veramente fuori, ma fuori del tutto, hai le allucinazioni, deliri, vedi cose che nella realtà non esistono né mai esisteranno)
E poi fatti un po' prendere in giro (ma sì, basta con tutta questa serietà, allegeriamo)
Prima di fare l'amore (quando si dice un mago dei preliminari)
Vesti la rabbia di pace/ le sottane di luce (va bene, ho capito, mi arrendo, li chiamo)
Io ti amo (buonasera, sì, mi scusi, è il pronto soccorso psichiatrico?)
Ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo...
La voce sfuma fino a venire sovrastata dalla sirena di un'ambulanza.

Però, nonostante l'involontaria comicità di alcune strofe, la canzone mantiene un suo fascino: è sempre bello dire e sentirsi dire, semplicemente, "ti amo".

Ti amo, 
un soldo/ ti amo, 
in aria ti amo 
se viene testa vuol dire che basta/ lasciamoci. 
ti amo, io sono, ti amo, in fondo un uomo 
che non ha freddo nel cuore, nel letto comando io 
ma tremo davanti al tuo seno, 
ti odio e ti amo, 
è una farfalla che muore sbattendo le ali 
l'amore che a letto si fa/ prendimi l'altra metà 
oggi ritorno da lei 
primo Maggio, su coraggio 
Io ti amo e chiedo perdono/ ricordi chi sono 
apri la porta a un guerriero di carta igienica 
e dammi il tuo vino leggero 
che hai fatto quando non c'ero 
e le lenzuola di lino 
dammi il sonno di un bambino che "ta"/ sogna 
cavalli e si gira/ e un po' di lavoro 
fammi abbracciare una donna che stira cantando 
e poi fatti un po' prendere in giro 
prima di fare l'amore 
vesti la rabbia di pace e sottane sulla luce 
io ti amo e chiedo perdono/ ricordi chi sono 
ti amo, ti amo, ti amo ti amo 
e dammi il tuo vino leggero 
che hai fatto quando non c'ero 
e le lenzuola di lino
dammi il sonno di un bambino 
che "ta"/ sogna
cavalli e si gira/ e un po' di lavoro 
fammi abbracciare una donna che stira cantando 
e poi fatti un po' prendere in giro 
prima di fare l'amore 
vesti la rabbia di pace e sottane sulla luce 
io ti amo e chiedo perdono/ ricordi chi sono 
ti amo, ti amo, ti amo ti amo

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