lunedì 18 luglio 2016

13) Lezioni Di Poesia - Giorgio Canali & Rossofuoco

"Nostra signora della dinamite" è l'album più intimista di Giorgio Canali (ex CCCP/CSI e figura centrale dell'indie rock italiano): per molti è anche il meno interessante... io, invece, l'ho sempre giudicato un paio di spanne sopra tutti gli altri.
Lezioni di Poesia fa il paio con Messico Senza Nuvole ("e ripenso alle due o tre cose/ che mi fanno stare meglio/ morirti tra le braccia/ un sorriso al risveglio (...) e chissà quando guarirà/ questo cuore anoressico/ condannato per l'eternità a girare intorno/ che risposte ci suggerirà/ questo vento dislessico/ che porta con sé solo nuvole, nuvole/ senza il Messico (...) e ripenso alle due o tre cose/ che mi fanno davvero/ annegarti negli occhi/ rubarti il respiro"), due capolavori assoluti in una discografia di assoluto rispetto.
Ed è una canzone arrabbiata, in pieno stile Canali: è in un luogo bellissimo, probabilmente sulla spiaggia, che ammira un cielo spettacolare e, niente: "nemmeno qui riesco a non pensare a te".
Passa un treno (e c'è anche spazio per una metafora sociale, solo accennata) e la bellezza del posto viene rovinata dal "primo idiota che passa", che vuole parlare di "poesia e di impegno sociale"... discorsi che in quel momento proprio non gli interessano perché "se riesco a tenere i pensieri lontano da tutte le altre cose/ che mi fanno male/ non riesco a tenerli lontano da te".
Il "vaffanculo" nasce spontaneo: non c'è spazio per nient'altro, in certi momenti... si deve cantare della persona amata. L'idiota continuerà a parlare ma le sue frasi resteranno in sottofondo, come un rumore fastidioso: fanculo a lui e a tutto il resto: "posso vivere senza questo cielo e questo mare/ (ma) che fatica vivere senza di te"
Sento la luna ululare
lo fa, a volte lo fa quando vede me
trafitto da un raggio di luna al centro di questo mio universo personale
nemmeno qui riesco a non pensare a te.
Osservo i missili intercontinentali migrare
il mondo degli altri che si distrugge da sé
e se anche posso vivere senza questo cielo e questo mare
che fatica vivere senza di te...
Passa il treno veloce e la mandria resta a guardare
è inutile aspettarsi una reazione che non c'è
e se riesco a tenere i pensieri lontano da tutte le altre cose che mi fanno male
non riesco a tenerli lontano da te.
E mentre prendo, dal primo idiota che passa, lezioni di poesia e di impegno sociale
vaffanculo! ... io canto di te
e vaffanculo anche a questa cazzo di marea che sale
alta sì, alta, lo so, molto più alta di me
e se riesco a tenere i pensieri lontano da tutte le altre cose che mi fanno male
non riesco a tenerli lontano da te
e se riesco a tenere i pensieri lontano da tutte le altre cose che mi fanno male
non riesco a tenerli lontano da te

lunedì 11 luglio 2016

12) L'ultimo pensiero - Enrico Ruggeri

L'amore è anche lasciarsi volendosi ancora bene... la passione è diventata abitudine, quel divano sul quale ci si è amati è teatro solo di stanche discussioni "e quella mano che mi davi da tenere ti serve (io ci aggiungerei: "solo"; n.d.M.) per gesticolare"
Pezzo spettacolare di un Ruggeri al massimo della forma (l'album è "Tutto scorre" del 1985), reso ancora più prezioso da:
"e se l'amore fosse una canzone/ te ne avrei cantate tante
e se l'amore fosse sangue/ ti darei la stilla più importante".
C'è sofferenza nelle frasi ("si trascinano da mendicanti") che si dicono per l'ultima volta alla persona che amavamo: inutile recriminare sugli sbagli commessi ("se si potesse ritornare indietro saremmo tutti migliori"), sta succedendo il contrario di quello che avevamo sperato (perché vorremmo che ogni storia d'amore fosse per sempre) e, anche se sappiamo che lasciarsi è l'unica cosa da fare, ne soffriamo immensamente. Ma Ruggeri trova, anche all'ultimo momento, la tenerezza di un pensiero: l'ultimo, bello e leggero "come un fiore su un vestito da sposa"...
Perché amare non è mai uno sbaglio, anche se tutto è andato a rotoli.


Se si potesse ritornare indietro saremmo tutti migliori
ed un qualsiasi dettaglio cambierebbe destini ed amori
ma questa vita ci costringe a discutere su un vecchio divano
e quella mano che mi davi da tenere ti serve... per gesticolare.
In una notte che incombe minacciosa
su storie che perdono forma
e non è vero che una donna torna...
c'è una valigia che si chiude già.
E se l'amore fosse una canzone/ te ne avrei cantate tante
e se l'amore fosse sangue ti darei la stilla più importante
ma non c'è amore che sostiene la logica/ di vite sbagliate
e si trascinano da mendicanti/ le ultime frasi degli amanti
Per una notte che incombe minacciosa
su storie tra il silenzio e il nero
e scivolando tra una spina e una rosa
ti porti l'ultimo pensiero
e come un fiore/ su un vestito da sposa
ti sfiori/ l'ultimo pensiero...